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10 utili suggerimenti per usare i social consapevolmente
Affronteremo più in là la questione riguardante il perché e cosa scatta in ognuno di noi quando riceviamo un pollice in su, visto che il meccanismo ha elementi fisiologici importanti alla base. Di certo, pur provando un rapido momento di piacere, ci sono tutta una serie di disturbi legati ai social e ai selfie che hanno a che fare con ansia, depressione e insoddisfazione.
Vite perfette, all’interno di selfie perfetti, possono nascondere una serie di problemi in grado di modificare la percezione di noi stessi, renderci meno consapevoli e a volte essere vittime di quella che oggi è diventata una vera e propria dipendenza.
Se abbiamo un atteggiamento compulsivo verso i social, se non riusciamo più a gestire la nostra vita reale, se stiamo sottraendo tempo a lavoro, famiglia, amici o ad altre attività non virtuali, bisogna affrontare il problema. Come per qualsiasi altra dipendenza, possiamo chiedere aiuto, per capire cosa l’ha generata, come possiamo riappropriarci della nostra vita reale e come acquisire maggiore consapevolezza di noi stessi.
Dott.ssa Lucia Montalto
Psicologa ad indirizzo clinico e della salute
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E’ bene osservare alcune regole in presenza di un ematoma; tra queste, prima tra tutte c’è sicuramente quella di evitare di prendere il sole sulla zona interessata o comunque mettere una protezione totale per evitare discromie cutanee. Inoltre, è preferibile sospendere ogni tipo di attività fisica fino a che l’ematoma non si riassorba completamente.
Dopo un evento traumatico, il sangue può fuoriuscire dal sistema circolatorio e accumularsi nel tessuto. Tale raccolta ematica, prende il nome di ematoma. L’ematoma, o versamento ematico, può essere causato da diversi fattori: dimensioni del vaso interessato, ossia capillari, vena o arteria; entità del trauma, caratteristiche del tessuto in cui si forma e capacità di coagulazione.
Il rischio più grande che corriamo è quello di perdere il senso della realtà e di costruirne una che esiste solo sulle nostre pagine social. Il problema, come nella maggior parte delle cose, non è la piattaforma social in sè, ma l’uso che ne facciamo, soprattutto se una serie di applicazioni riescono ad influire sulla nostra vita, compromettendo la nostra serenità e il nostro benessere.
L’ University of Technology di Sidney ha condotto uno studio sull’utilizzo dei social e degli effetti negativi a essi associati. Ciò che hanno scoperto è che questi effetti sono quantificabili e ne hanno identificati 46. Gli studi hanno confermato che il pericolo maggiore è che i social media stiano dando vita a nuove patologie e che stiano amplificando i sintomi di patologie già esistenti.
Nei prossimi articoli ne parleremo in modo più dettagliato.
Sintomatologia
La zona interessata risulta gonfia, dolente, e di colore bluastro. Tale colorazione attraverserà diverse fasi in base al grado di riassorbimento dell’ematoma.
Trattamento
Per favorire il riassorbimento dell’ematoma esistono numerose creme In commercio.
Tra queste, segnaliamo Pasaneem®, Kelairon® e Hirudoid®. L’applicazione topica di questi gel (circa due volte al giorno fino a risoluzione definitiva) permette di velocizzare il riassorbimento dell’ematoma.
Molti consigliano anche di utilizzare rimedi a base di ingredienti vegetali (arnica, vitamina K) ma ad oggi non ci sono studi scientifici che ne confermano la validità per cui il loro utilizzo è a discrezione della persona.
La maggior parte dei lividi insorge subito dopo il trattamento, tuttavia, in alcuni casi, possono persistere per lunghi periodi di tempo. In questi casi si utilizzano Laser vascolari o Luce pulsata.
Precauzioni
E’ bene osservare alcune regole in presenza di un ematoma; tra queste, prima tra tutte c’è sicuramente quella di evitare di prendere il sole sulla zona interessata o comunque mettere una protezione totale per evitare discromie cutanee. Inoltre, è preferibile sospendere ogni tipo di attività fisica fino a che l’ematoma non si riassorba completamente.
Ci sono alcuni modi per comprendere se anche noi stiamo facendo un uso errato di questi strumenti. In un’analisi sincera delle nostre abitudini, dovremmo capire se siamo diventati “Social Dipendenti”.
Ecco come riconoscere i segnali di allarme:
Finta realtà
La nostra vita reale e la nostra vita “virtuale” sono così intrecciate e confuse da non riuscire più a separarle, magari portandoci a fare delle cose solo per mostrarle attraverso il proprio profilo social.
Foto “trucco”
Se, nel pubblicare delle foto, iniziamo a “creare” la “foto perfetta” e in questa manipolazione aggiungiamo e togliamo dettagli che non corrispondono a realtà.
Felici ad ogni Post
Il mondo dei social ci permette di essere virtualmente tutto ciò che vorremmo essere, e così postiamo frasi sulla felicità anche se siamo tristi, immortaliamo copertine di libri che non abbiamo mai letto o cibi perfetti che non abbiamo mangiato. Forse abbiamo pianto, ma per “tirarci su” con un po’ di like, abbiamo passato le ore in bagno a rifarci il trucco per postare una foto dal sorriso smagliante e mostrare che siamo al top.
Rifugio virtuale
Un altro tipo di pericolo è quello di credere, attraverso mondi on-line, di poter “fuggire” dalla realtà. E allora i social diventano il nostro unico spazio di interazione, al di fuori del quale ci sentiamo in difficoltà e isolati. E così finiamo per isolarci sul serio.
Tempo
Prestiamo attenzione alla quantità di tempo che trascorriamo sui social, se ne dedichiamo di più a creare la nostra immagine virtuale, piuttosto che a costruire la nostra vita reale.
Cacciatori di like
Siamo cacciatori di “like”se postiamo qualcosa e restiamo in attesa per ore davanti allo schermo per vedere in tempo reale quanti “mi piace” riceverà quel post. Ad essere sinceri a tutti fa piacere ricevere approvazione dagli altri, altrimenti non avremmo neppure bisogno di “postare”. La differenza è data da quanto il numero di like ricevuti influisce sul nostro stato d’animo.
Se ci ritroviamo in una di queste situazioni, allora vuol dire che siamo entrati in quello che gli studiosi stanno chiamando “lato oscuro dei social”, che ha a che fare con la nostra percezione di perfezione, ma che rischia di non essere aderente alla realtà. Potremmo finire in un vortice di azioni virtuali per raggiungere una felicità immaginaria, realizzabile solo attraverso strumenti virtuali.
Affronteremo più in là la questione riguardante il perché e cosa scatta in ognuno di noi quando riceviamo un pollice in su, visto che il meccanismo ha elementi fisiologici importanti alla base. Di certo, pur provando un rapido momento di piacere, ci sono tutta una serie di disturbi legati ai social e ai selfie che hanno a che fare con ansia, depressione e insoddisfazione.
Vite perfette, all’interno di selfie perfetti, possono nascondere una serie di problemi in grado di modificare la percezione di noi stessi, renderci meno consapevoli e a volte essere vittime di quella che oggi è diventata una vera e propria dipendenza.
Se abbiamo un atteggiamento compulsivo verso i social, se non riusciamo più a gestire la nostra vita reale, se stiamo sottraendo tempo a lavoro, famiglia, amici o ad altre attività non virtuali, bisogna affrontare il problema. Come per qualsiasi altra dipendenza, possiamo chiedere aiuto, per capire cosa l’ha generata, come possiamo riappropriarci della nostra vita reale e come acquisire maggiore consapevolezza di noi stessi.
Dott.ssa Lucia Montalto
Psicologa ad indirizzo clinico e della salute
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